Negli ultimi anni, i buoni pasto sono diventati un benefit aziendale sempre più popolare, perché consentono ai dipendenti di pranzare dove desiderano o di fare la spesa in modo vantaggioso. Con l’aumento della domanda, il mercato dei fornitori di buoni pasto si è ampliato, offrendo numerose opzioni tra cui scegliere.
Selezionare il fornitore di buoni pasto più adatto può risultare un compito complesso. Ecco perché abbiamo preparato questa guida, ricca di consigli che ti aiuteranno a prendere la decisione migliore per le tue esigenze!
- Cosa sono i buoni pasto
- Tipologie di buoni pasto
- Buoni pasto: come funzionano?
- Cosa offrono i fornitori di buoni pasto
- Come funzionano i buoni pasto per gli esercenti?
- I vantaggi per chi accetta i buoni pasto
- Zero commissioni con i buoni pasto Coverflex
Cosa sono i buoni pasto
Iniziamo dalle basi: cosa sono i buoni pasto? Si tratta di voucher emessi da società apposite che le aziende danno ai propri dipendenti per permettere loro di pagare i pasti consumati durante la pausa pranzo, nelle mense aziendali o presso ristoranti partner. L’obiettivo dei meal voucher è quello di garantire ai dipendenti una pausa pranzo di buon livello, pagando la consumazione con fondi dedicati. Possiamo quindi considerare i buoni pasto come un benefit sia per il dipendente che per l’azienda: il primo ha accesso a una rete di ristoranti, bar, negozi di alimentari e supermercati convenzionati tra cui scegliere, mentre la seconda gode di vantaggi fiscali da non sottovalutare.
Tipologie di buoni pasto
Sul mercato esistono due tipologie di buoni pasto:
- Cartacei. È la versione classica dei meal voucher, che ora sta lasciando spazio a versioni più moderne. I buoni pasto cartacei vengono emessi in un blocchetto simile al libretto degli assegni; per utilizzarli, è necessaria la firma del titolare e la data di utilizzo.
- Elettronici. Molto più pratici, flessibili e veloci da utilizzare, i buoni pasto elettronici vengono caricati su una card simile a una carta di credito. Solitamente, vi è anche associata una app per smartphone, che può essere usata per monitorare i buoni pasto residui e per pagare tramite dispositivo mobile.
La scelta della tipologia di buoni pasto dipende dalle preferenze e dalle esigenze specifiche dell’azienda e dei dipendenti, nonché dalla disponibilità e dalle opzioni offerte dai fornitori. Tuttavia, le novità fiscali introdotte con la Legge di Bilancio 2020 incentivano le aziende ad adottare i meal voucher elettronici, che sono tracciabili e aiutano a combattere l’evasione fiscale: per questa tipologia, infatti, il limite di esenzione fiscale passa da 7 euro a 8 euro.
Buoni pasto: come funzionano?
I buoni pasto sono diventati un metodo diffuso e pratico per permettere ai dipendenti di passare la pausa pranzo in ristoranti e bar convenzionati, ma anche di fare la spesa nei negozi e supermercati partner. Il loro funzionamento può variare a seconda del tipo di buono pasto adottato. Se si utilizzano i buoni pasto cartacei, i dipendenti ricevono dei voucher fisici da firmare e presentare al momento del pagamento, e l’importo del buono pasto viene scalato dalla spesa totale. Si tratta di un’alternativa quasi obsoleta: infatti, i ticket cartacei stanno lentamente scomparendo, lasciando il posto alle alternative digitali.
I buoni pasto elettronici, infatti, sono molto più pratici e facili da utilizzare. Ai dipendenti viene fornita una card con microchip, su cui vengono caricati i voucher mese per mese, da utilizzare come fosse una carta di credito. Se si preferisce usare la app associata è sufficiente selezionare il numero di meal voucher che si vuole utilizzare e mostrare il codice a barre (o QR code) in cassa al momento del pagamento. L’unico limite previsto dalla normativa è l’utilizzo di un massimo di 8 buoni pasto per transazione. La data di scadenza dei meal voucher è fissata per convenzione al 31 dicembre di ogni anno; tuttavia, i buoni pasto emessi da settembre possono essere rinnovati fino a dicembre dell’anno successivo, con una durata totale di 16 mesi.

Cosa offrono i fornitori di buoni pasto
I fornitori di buoni pasto forniscono una serie di servizi e vantaggi per le aziende e i dipendenti. Innanzitutto, offrono un sistema pratico ed efficiente per gestire i pasti durante l’orario di lavoro, dando ai dipendenti la possibilità di scegliere tra ristoranti, bar e negozi di alimentari convenzionati.
La maggior parte dei fornitori di buoni pasto offre anche un pacchetto di welfare aziendale, che permette ai dipendenti di scegliere tra numerosi vantaggi di vario tipo. Per esempio, bonus da spendere per viaggi e tempo libero, buoni carburante, mutui a tasso agevolato, sconti sui biglietti per i trasporti pubblici… e così via. Un vero e proprio pacchetto pensato per il benessere del dipendente.
Va anche citata l’assistenza clienti dedicata, che aiuta sia l’azienda che i dipendenti a risolvere facilmente eventuali problemi nell’utilizzo dei buoni pasto. Questo garantisce un’esperienza positiva a tutto tondo a chi utilizza il servizio.
Come funzionano i buoni pasto per gli esercenti?
La grande diffusione dei buoni pasto in Italia è avvenuta anche grazie alle centinaia di migliaia di attività commerciali che hanno deciso di accettarli come metodo di pagamento. Ma quali sono i dettagli che gli esercenti devono considerare quando decidono di implementare i buoni pasto?
La prima cosa da sapere è che bisogna stipulare un contratto con la società emittente prescelta, quella che ha le condizioni più flessibili, vantaggiose e in linea con le esigenze di business. Ad oggi, la soluzione migliore è optare per i fornitori di buoni pasto elettronici.
Poi, vanno considerate le commissioni sui buoni pasto, che in Italia variano a seconda del singolo voucher e in base alla società emittente. Possono essere anche molto alte, arrivando a sfiorare il 20%, e sono a carico dell’esercente, che si ritrova a pagare un valore variabile in base alla tipologia di buono pasto accettato.
Bisogna poi tenere conto anche della fatturazione dei buoni pasto: gli esercenti devono emettere regolare fattura alla società che emette i voucher, e per farlo deve tenere un conteggio mensile di tutti i buoni pasto che ha incassato. Questo richiede una solida gestione contabile, fondamentale per evitare errori nelle dichiarazioni fiscali.
I vantaggi per chi accetta i buoni pasto
Anche se per molti l’implementazione dei buoni pasto può sembrare un procedimento lungo e macchinoso, è sufficiente pensare ai vantaggi che può portare all’attività per capire che ne vale la pena.
Accettare i buoni pasto significa soprattutto attirare nuova clientela: i dipendenti delle aziende preferiscono passare la pausa pranzo nei locali che accettano i meal voucher, anche se si tratta di ristoranti o bar che prima non conoscevano. Questo permette loro di scoprire nuovi locali, che potrebbero diventare una tappa fissa, e gli esercenti guadagnano nuovi clienti.
Un altro vantaggio per gli esercenti è avere una maggiore visibilità nel mercato. I canali delle società emittenti di buoni pasto, infatti, promuovono le attività che entrano a far parte del loro network. Questo aiuta bar, ristoranti e negozi di alimentari a raggiungere persone che prima non li conoscevano.
Ultimo vantaggio, ma non per importanza, è la fidelizzazione dei clienti. Chi accetta i buoni pasto ha molte possibilità di diventare il nuovo locale preferito di chi vuole sfruttare appieno i propri voucher, per pranzare o per fare la spesa.
Arrivati a questo punto, è chiaro che i vantaggi sono molti e da non sottovalutare. Tuttavia, gli esercenti spesso rinunciano ai buoni pasto principalmente per due motivi: le commissioni troppo elevate e un procedimento di accettazione e fatturazione lungo e complesso. Come risolvere questa cosa? Oggi esistono soluzioni immediate e flessibili che semplificano l’intero procedimento e lo rendono molto vantaggioso. Un esempio sono i buoni pasto Coverflex, i primi senza commissioni!
Zero commissioni con i buoni pasto Coverflex
I buoni pasto Coverflex sono una soluzione flessibile, moderna e vantaggiosa, sia per le aziende che per i dipendenti. Si tratta dei primi buoni pasto senza commissioni per gli esercenti, che così non devono rinunciare a percentuali di guadagno al momento del pagamento. Inoltre, i buoni Coverflex non hanno bisogno di un POS dedicato, ma appoggiandosi al circuito Mastercard possono essere utilizzati su qualsiasi tipo di cassa che accetta pagamenti elettronici. Un altro grande vantaggio è quello della fatturazione autonoma con fattura differita conto terzi mensile e accredito della somma totale in un massimo di 3 giorni lavorativi. Questo significa un carico di lavoro più leggero per ristoratori e negozianti, e un guadagno maggiore in meno tempo.
Per i dipendenti, c’è il vantaggio della Coverflex Card: comoda e facile da usare, ha la possibilità di essere ricaricata con crediti extra da spendere se i buoni pasto non basta. Cosa significa questo? Che diventa automaticamente l’unico mezzo di pagamento in cassa, velocizzando il checkout che viene spesso rallentato dalla necessità di aggiungere metodi di pagamento aggiuntivi (contanti o carta di credito). Semplicissima e intuitiva è anche la app mobile associata, da cui si può tenere sotto controllo il saldo residuo dei buoni pasto, caricare crediti extra e vedere gli eventuali benefit aziendali aggiuntivi.
Entrare a far parte del network Coverflex è facilissimo: basta compilare il modulo sul sito o contattare il team dedicato all’indirizzo esercenti@coverflex.com.