Il Bonus Chef, già contemplato dalla Legge di Bilancio 2021, diventa finalmente realtà. Ora il Mise ha condiviso i requisiti e le modalità di richiesta per il credito d’imposta sulle spese per macchinari, strumenti e non solo.
Fino a 6 mila euro di credito d’imposta per i cuochi professionisti che restino attività – come dipendenti o come autonomi – in alberghi o ristoranti per coprire parte delle spese sostenute in formazione o beni strumentali.
Scopri come funziona il Bonus Chef 2022:
- Cos’è il Bonus Chef?
- A chi è rivolto il Bonus Chef?
- Come funziona il Bonus Chef?
- Come richiederlo?
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Cos’è il Bonus Chef?
Il Mise ha chiarito (con il decreto 1° Luglio 2022 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 216/2022 del 15 settembre 2022) le disposizioni attuative della misura di cui all’art. 1, commi 117 e ss. dell’agevolazione economica prevista dalla Legge di bilancio 2021.
È stato stanziato con un plafond da €3 milioni e consiste in un credito d’imposta, ovvero un credito nei confronti dell’ente che raccoglie tasse ed imposte, di un ammontare non superiore ai €6 mila e comunque non superiore al 40% del costo delle spese ammissibili.
A chi è rivolto il Bonus Chef?
Per rientrare nei requisiti posti dal bonus è necessario:
- essere residenti o stabiliti in Italia e godere dei diritti civili;
- bisogna essere lavoratori dipendenti o lavoratori autonomi aventi partita Iva dal 1° gennaio 2021 per le attività di cuoco professionista. Oltretutto possono richiede il Bonus Chef anche se non in possesso del codice ATECO 5.2.2.1.0. Questo codice identifica la categoria “cuochi in alberghi e ristoranti”, di conseguenza possono richiedere il Bonus Chef anche pasticceri, pizzaioli ecc.
Come funziona il Bonus Chef?
L’aiuto statale è indirizzato ai cuochi professionisti, dipendenti o lavoratori autonomi con partita iva, che tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022 hanno:
- acquistato specifici macchinari e strumentazioni professionali adatte all’attività di ristorazione;
- acquistato apparecchiature di classe energetica alta per la lavorazione, la conservazione, la trasformazione e la cottura degli alimenti;
- eseguito corsi di aggiornamento professionale.
Come richiederlo?
Verrà resa disponibile sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico l’istanza telematica per manifestare l’interesse. Ogni professionista avrà solo un accesso nel quale dovrà produrre tutta la documentazione richiesta. Il credito d’imposta potrà essere utilizzato in compensazione di altri costi fiscali.
La compensazione potrà avvenire solamente attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate con la presentazione di un modello F24, è escluso da IRAP E IRPEF e non concorre alla determinazione del rapporto di deducibilità.
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