Un ristorante a Milano da i suoi consigli per ristoratori e imprenditori su come gestire la comunicazione e social del ristorante.
Fornitori a Milano di materie prime eccellenti , un enorme rispetto per la tradizione siciliana e lo sguardo diretto al futuro per il proprio ristorante. Ecco i punti di forza di Edoardo Dolcimascolo e del suo 13 Giugno.
Una cucina siciliana di pesce (e non solo) nel cuore di Milano. Da 13 Giugno si respira un’atmosfera elegante e ricercata, ma al centro di tutto c’è la materia prima selezionata con cura per offrire ai clienti un’esperienza ogni volta indimenticabile. Siamo andati a trovare Edoardo Dolcimascolo di 13 giugno che ci ha raccontato l’essenza della sua cucina orientata al territorio e alla scelta degli ingredienti. Ecco cosa ha raccontato a noi di Deliveristo.
- Qual è l’anima di 13 Giugno?
- Qual è il tuo percorso in cucina?
- Cosa pensi della ristorazione milanese?
- C’è un consiglio che daresti ai nuovi ristoratori dal lato imprenditoriale?
- A proposito di digitale, come vedi la potenzialità di Deliveristo?
Qual è l’anima di 13 Giugno?
Il ristorante nasce nel 1988 e il suo nome appartiene ad una storia di famiglia. Il 13 giugno si festeggia S. Antonio e mio padre è il tredicesimo figlio e si chiama Antonio appunto.
La cucina siciliana di 13 giugno trova la sua ispirazione dalle origini di mio padre che in giovane età ha la fortuna di imbarcarsi sull’Amerigo Vespucci e scopre così una buona fetta di Europa. Qui ha la prima infarinatura del mondo fuori dalla bella Sicilia, torna a casa e fa la gavetta in un ristorante stellato siciliano in cui lavorava mio zio.
Dopo questo periodo si trasferisce in Inghilterra è scopre sempre di più il suo amore per la cultura estera. Torna a Milano e gli viene offerta la possibilità di acquistare il 13 giugno che all’epoca aveva una veste totalmente diversa da quella attuale. Nel corso degli anni il ristorante si specializza in cucina di mare sia siciliana che non. Diventiamo così un punto di riferimento anche per i crudi di altissimo livello.
Nel 2019 arrivo io in questa cucina e inizio a lavorare ai piatti meno tradizionali ma che mantengono comunque un filone siciliano, ma con un aspetto più contemporaneo. Nel fuori menù lavoro molto con le emulsioni, le salse, i croccanti, modifico la tradizione senza stravolgerla e raccontata semplicemente con ingredienti non convenzionali. In futuro abbiamo in mente di usare pesci sempre di qualità, ma con una valorizzazione della parte vegetale. Vorrei raccontare il territorio siciliano partendo dalla terra.
Qual è il tuo percorso in cucina?
Io ho fatto un istituto industriale perché non volevo fare questo lavoro. A 15 anni mio padre mi ha comprato il motorino, ma il patto era che nel week end sarei dovuto andare al ristorante per aiutare. Dopo sono andato in Svizzera a studiare in un famoso istituto di Hotel & Restaurant Management. Ho fatto qualche esperienza in Svizzera e poi mi sono trasferito in Scozia, successivamente a Londra e alla fine sono tornato a Milano. L’Italia mi piace e credo che, nonostante quello che si dice, sia ricca di possibilità.

Cosa pensi della ristorazione milanese?
Da 5-6 anni sta vivendo un momento molto florido a mio parere. E noi ci siamo adeguati stando attenti anche al minimo dettaglio per soddisfare sia la clientela milanese che quella estera. Milano è una città internazionale in cui tutti vengono a fare business e il movimento è molto per questo ci piace anche lavorare per dare il massimo anche alla clientela estera.
C’è un consiglio che daresti ai nuovi ristoratori dal lato imprenditoriale?
Capite il digitale e usatelo. Con la pandemia abbiamo cambiato totalmente l’approccio di comunicazione della nostra azienda. Abbiamo fatto un sito e-commerce e abbiamo comunicato tutto sui social. Da gioco è diventato una cosa seria, la clientela è cambiata, è molto ringiovanita. Lo storytelling di cosa accade prima di proporre un piatto a tavola sta avendo molto seguito e siamo molto soddisfatti. Bisogna aprire gli occhi di chi ti ascolta perché chi comprende diventa una risorsa dal valore inestimabile.
A proposito di digitale, come vedi la potenzialità di Deliveristo?
Secondo me il bello dei fornitori diretti è che crei il contatto umano. Ci sono consigli e attenzioni nel rapporto umano che non ci sono nel digitale. Deliveristo funziona benissimo ed è una linea guida per i ristoratori, mi piacerebbe che valorizzasse un po’ di più la tracciabilità del prodotto, cosa che so che avverrà nel prossimo futuro.
Qui qualche altra idea per promuovere il proprio locale su Instagram. Leggi di più.